Sin dalla campagna per le primarie, il Comitato Civico Varese 2.0, in uno dei tanti paragrafi del proprio programma, ha sostenuto la necessità di instaurare nei lavori del Consiglio Comunale quel clima di fattiva cooperazione tra maggioranza e minoranze che è totalmente mancato durante i XXIII anni dell’Era Leghista.
Siamo sempre stati estranei alla politica illiberale dello spoil system e dell’occupazione di ogni interstizio di potere, e alle logiche politiciste delle appartenenze.
Per queste ragioni, per incarichi bipartisan quali la presidenza del Consiglio Comunale e delle relative Commissioni, riteniamo corretto il coinvolgimento delle opposizioni. Tutte le questioni politiche sono per noi questioni di stile, così come tutte le questioni di stile sono questioni politiche.
Il voto a Stefano Malerba per la carica (in sé non politica) di Presidente di questo Consiglio è per noi semplicemente e soltanto un atto di coerenza.
Certo, avremmo preferito una soluzione più rappresentativa delle forze di minoranza. E avremmo preferito una soluzione meno ambigua presso una fetta di opinione pubblica, date le avances fatte dall’interessato nei confronti della maggioranza.
Purtroppo non vi erano, o non si sono rese disponibili, o non sono state esplorate soluzioni alternative che rispondessero a criteri di qualità del profilo politico e biografico e dell’affidabilità per questo incarico.
Queste avances sono da noi respinte al mittente, o – più precisamente – ai mittenti nemmeno troppo occulti. Per il nostro Comitato Malerba e l’entourage che lo spalleggia – in più di un caso inquietante – non sono in alcun modo interlocutori politici: sono, restano e devono restare in futuro, per tutto il quinquennio, una componente delle opposizioni.
Se qualcuno volesse pensare ad un allargamento della maggioranza verso forze o personaggi fino a ieri organiche al composito blocco delle destre, dovrà mettere in conto in realtà una restrizione della maggioranza, poiché Varese 2.0 abbandonerebbe senza indugi una coalizione così stravolta.
Ci auguriamo che la nostra posizione sia condivisa da tutti i consiglieri – ad uno ad uno e nessuno escluso – eletti nella coalizione che ha portato Davide Galimberti a uno storico successo.
Troviamo invece bizzarro e fuori da ogni logica ragionevole la scelta della coalizione di destra guidata da Orrigoni di votare una candidata eletta con la maggioranza. Noi non voteremmo per burla Roberto Maroni. Queste forze giocano a fare confusione e a sollevare polveroni mediatici in un momento in cui Varese necessita, da parte di tutti, il massimo della serietà.
Ci sia perdonata la nostra usuale franchezza.
Varese, 9 luglio 2016, prima seduta del Consiglio Comunale