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Il Programma di Varese2.0 da scaricare

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Semi di città. Quale Masterplan per Piazza della Repubblica?

Si è da poco conclusa, presso la Galleria Ghiggini a Varese, la mostra dedicata ad un masterplan alternativo per Piazza della Repubblica, realizzata dal Comitato civico Varese2.0.

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A questo indirizzo potete scaricare la brochure che illustra il progetto:

https://www.dropbox.com/s/jhgvy7anuhfedgh/semi%20di%20citt%C3%A0.pdf?dl=0

La mostra sarà ora visibile Domenica 13 settembre, per l’intera giornata, presso  il chiostro Sant’Antonino a Varese (in fondo a Corso Matteotti).

Ricordiamo poi che la Mostra ha carattere itinerante e che il comitato è disponibile  a delle presentazioni della stessa, previa disponibilità dei curatori. Per richieste scrivete a info@vareseduepuntozero.org

Di seguito l’introduzione della brochure, per comprendere a fondo il “senso” di questo intervento.

Le ragioni della mostra

Da anni la città pretende che Piazza Repubblica riceva finalmente un assetto che la sottragga al degrado. A ridosso del termine del mandato, l’amministrazione comunale sembra decisa a dare rapida attuazione al Masterplan approvato all’inizio d’anno, che nelle intenzioni dovrebbe definitivamente sistemare Piazza Repubblica, ridestinare la Caserma Garibaldi e realizzare un nuovo teatro. I primi passi della procedura concorsuale sono già stati compiuti.
Dopo un lungo immobilismo e un’ancor più remota catena di errori, un intervento era dovuto.
Purtroppo, a nostro avviso, il disegno adottato appare sbagliato sotto vari punti di vista, e correggerne l’impianto risulta problematico. La soluzione commissionata dall’amministrazione vigente ci sembra approssimativa nella visione urbanistica e funzionale d’insieme, erronea nel dettato dei singoli comparti, nelle procedure attuative previste, costosa e con capitoli di spesa non sempre giustificati dalle necessità e incerti nell’effettività dell’apporto pubblico e privato.
Anziché cercare un approccio corretto, l’amministrazione in carica ha calato il progetto dall’alto senza prima ascoltare le istanze della popolazione e gli esperti di urbanistica e progettazione.
Per parte nostra ci siamo sentiti in dovere di rapportarci con l’opinione pubblica senza prestare il fianco a chi ci descrive come ipercritici incapaci di proposta. Intendiamo informare e insieme formare, perché decenni di cattiva politica ci hanno disabituati a una visione d’insieme della vita urbana. I cittadini devono poter valutare con cognizione di causa cosa è stato deciso alle loro spalle da consorterie politiche chiuse, a carico del portafoglio loro e delle generazioni future.
Abbiamo pensato a una mostra che metta in luce le critiche e nello stesso tempo, grazie all’apporto ideativo di un gruppo di esperti, induca a riflettere non su un masterplan alternativo inteso come progetto da realizzare, meno che mai alla lettera (quasi fosse un’alternativa secca da «prendere o lasciare»), bensì su un esempio compiuto, organico e talvolta dettagliato delle linee guida e dei criteri metodologici con i quali un masterplan di tale portata avrebbe dovuto essere concepito e reso operativo. Anche i rendering vanno intesi solamente come esemplificazioni
visuali dei criteri ispirativi, non bozze di progetti da compiersi effettivamente.

Chiediamo ai nostri concittadini, ai mezzi d’informazione e alle forze politiche di cogliere e rispettare il nostro intendimento, di non attardarsi sui dettagli che esemplificano il modello.
A noi interessa ribadire che la politica è visione, pensiero complesso che pezzo a pezzo costruisce un insieme congruente a partire da alcune idee-guida. È la visione che vi preghiamo di cogliere, è sui criteri ispirativi che vi invitiamo a sostare.
Lo spirito del nuovo civismo consiste nel sollecitare un approccio al governo della sfera locale degno di una vera élite dirigente che non provochi, come è stato per un ciclo amministrativo più che trentennale, problemi sempre peggiori e sempre peggio risolti per la città.
Mettiamo a disposizione di tutti il frutto delle nostre riflessioni. Per quanto modeste, per quanto avversate, non saranno vane. Ma la nostra speranza va oltre l’ambizione di essere utili.
Non tutto è perduto. La vita umana è un continuo correggere errori. Non si capisce perché i politici debbano ostinarsi pur di non ammettere i propri sbagli. Tornando sui propri passi, quando errati, la politica guadagnerebbe in credibilità. Un altro masterplan sarebbe stato possibile.
Se politici più avveduti decidessero di rivedere l’esecutività di tutta la procedura in atto, costi inclusi, il nostro modello non sarebbe più un semplice esempio a futura memoria e varrebbe come utile contributo per procedere correttamente a un nuovo masterplan.

Riprogettare piazza Repubblica ha senso solo entro una prospettiva più ampia, di medio periodo, quasi un piano per l’intera città. Per questo, a corredo del modello, numerose altre proposte di intervento additano l’idea di città che vorremmo ispirasse i programmi e le pratiche dei futuri amministratori, quali che siano. Varese non recupererà la bellezza perduta, ma potrà salvare e valorizzare quanto ne resta, e non è poco.
Se poi per disgrazia un ripensamento si rivelasse impossibile, saremo costretti a rivolgere il nostro impegno critico e propositivo al principio della riduzione del danno.
Progettare nella città significa proseguire un lavoro iniziato da altri, collocarsi nel solco di Luigi Vermi, Luciano Brunella e Carlo Segre, raccogliere le loro matite e riprenderne il magistero in altri brani dell’ambiente urbano.

A questo indirizzo potete scaricare la brochure che illustra il progetto:

https://www.dropbox.com/s/jhgvy7anuhfedgh/semi%20di%20citt%C3%A0.pdf?dl=0

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